Ci sono modi di dire che mettono in guardia dal “troppo”: la goccia che fa traboccare il vaso, la corda o l’elastico che troppo tirati si spezzano. Si può ricordare che, se si va troppo veloci, si può uscire di strada; se si mangia troppo o troppo poco, si può stare male.
Ecco alcune considerazione di bambine e bambini tra i 6 e i 7 anni: Solone parla delle «troppe cose». Forse vuol dire: «Non fare troppe cose e nemmeno nulla: gioca per bene». «Non giocare troppo». «Non fare cose troppo pericolose». «Non giocare più». Oppure: «Nulla e un po’ troppo: praticamente c’è qualcuno che prima non ha niente, poi c’è un po’ troppo». «Che non devi fare le cose pericolose, ma così e così». Cioè, «le cose giuste». Alcuni esempi: «Non avere tante case». «Non mangiare troppe caramelle, perché poi ti fa male la pancia». «Se mangi troppe salsicce ti fanno male». «Se guardi troppo la TV, non vedi più con la vista». «Non correre troppo, sennò viene il fiatone». «Se giri troppo [su te stesso], ti gira la testa e caschi». «La cosa che succede quando giri è che, quando poi smetti, la tua casa sembra che si muovi, e sembra che tu caschi».
Sono possibili anche alcune combinazioni del “troppo”, con effetti combinati di conseguenza: «Se mangi troppe caramelle e corri troppo, vomiti». Del fatto di essere arrivato al “troppo”, «me ne accorgo dopo». Oppure durante. «Se guardi troppo il sole, ti fanno male gli occhi»; ti rendi conto di avere giocato troppo con i videogiochi, «quando ti accorgi che gli occhi ti bruciano». Ciò può accadere anche per altre ragioni: «Se tieni gli occhi aperti a lungo, ti bruciano». Non sempre si evita di fare troppo, anche quando si sa che fa male. Ad esempio, un bambino cita un caso che riguarda i grandi: «Fumare troppo fa male e i grandi non lo sanno perché non lo sentono». Non sentendolo, è come se non lo sapessero, anche se lo sanno. «Se va il fumo vicino al cuore e ai polmoni rischi di morire». «Io gli dico [al babbo, alla mamma] di non fumare, ma non se ne accorge». «Mio babbo fuma troppo e glielo dico, ma mi promette che non lo fa e non lo mantiene, e il giorno dopo rifuma».
Non sentendolo, è come se non lo sapessero, anche se lo sanno. «Se va il fumo vicino al cuore e ai polmoni rischi di morire». «Io gli dico [al babbo, alla mamma] di non fumare, ma non se ne accorge». «Mio babbo fuma troppo e glielo dico, ma mi promette che non lo fa e non lo mantiene, e il giorno dopo rifuma».