Gli scienziati e le scienziate ne parlano da cento anni, anche se, fino a qualche mese fa, non le avevano mai viste né sentite: adesso però le onde gravitazionali sono state acciuffate da un sistema di laser e specchi di una macchina di nome LIGO che sta negli Stati Uniti si è avuto finalmente una prova della loro esistenza.
Ma cosa sono le onde gravitazionali? Le onde gravitazionali sono un po’ come le onde del mare, ma la loro energia, invece di viaggiare nell’acqua degli oceani o dei laghi, si muove nello spazio.
Il primo a immaginare le onde gravitazionali fu lo scienziato Albert Einstein. Infatti, nella sua teoria della relatività, lo spazio non è semplicemente qualcosa da riempire, ma è qualcosa che cambia forma a seconda degli oggetti che lo riempiono. Un po’ come un tappeto jumping che prima è piatto, ma poi quando una bambina o un bambino ci saltano sopra si curva sotto i loro piedi. Nella teoria di Einstein, tutti gli oggetti cosmici, come le stelle e i buchi neri, sono come delle bambine e dei bambini che, saltando, cambiano la forma del tappeto elasticizzato. E saltando saltando, bambini e buchi neri, creano delle onde che si propagano; i primi nei tappeti elasticizzati, i secondi nello spazio.
Le onde catturate da LIGO il 14 settembre scorso, così, venivano da lontano, molto lontano. Un miliardo e mezzo di anni fa, quando sulla Terra non erano comparsi ancora gli esseri umani, tra i tanti oggetti cosmici che popolavano lo spazio c’erano due buchi neri che giravano l’uno intorno all’altro, in un velocissimo valzer spaziale. I buchi neri sono delle stelle che hanno bruciato tutta la loro energia, per questo non brillano più, anzi, al contrario, sono scuri, compatti e pesanti. In particolare, i buchi neri ballerini erano molto grandi: uno era grande 29 volte il Sole, l’altro 36 volte il Sole. Girando come due trottole giganti, questi due buchi neri si sono avvicinati sempre di più finché a un certo punto si sono abbracciati stretti stretti e sono uniti diventando in un unico grande buco nero rotante grande come 62 volte il Sole. Ora siccome 29 più 36 fa 65, il buco nero che è nato dalla fusione dei primi due doveva essere grande 65 volte il Sole. Dove si sono nascosti questi 3 Soli dopo il grande abbraccio? Sono diventati energia che ha cominciato a navigare nell’Universo proprio nella forma di onde gravitazionali, curvando lo spazio che attraversava, fino ad arrivare qui sulla Terra e finire tra le grinfie di LIGO.
Quando hanno visto le lancette di LIGO indicare la presenza delle onde gravitazionali, le scienziate e gli scienziati di tutto il mondo hanno fatto grandi festeggiamenti per questa importante scoperta. Ora i traguardi della scienza si fanno ancora più avventurosi. Dopo aver pescato le onde di questo valzer di buchi neri del lontano passato, le scienziate e gli scienziati sperano di poter acchiappare le onde che provengono da altri eventi cosmici portentosi avvenuti tempo fa nell’Universo. Uno dei prossimi obiettivi è cercare le onde che si sono diffuse nell’Universo dopo il big bang, quel grande festeggiamento col botto da cui ha avuto origine il tutto.