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Che fine ha fatto Schiaparelli?

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Il 19 ottobre 2016, proprio a pochi km dall’ammartaggio, il lander Schiaparelli non ha più dati segnali di sé. Cosa le sarà successo? I marziani l’hanno rapito? Un vortice l’ha risucchiato verso altre galassie? O molto più semplicemente è precipitata schiantandosi al suolo? Ebbene i dati raccolti e le risposte degli scienziati che se ne stanno occupando sembrerebbero confermare proprio quest’ultima ipotesi.

Il veivolo, inviato dall’agenzia spaziale Europea (ESA) per raccogliere dati su Marte, a soli 3.700 metri dal suolo ha cominciato la sua precipitevole caduta. A quanto pare il computer di bordo avrebbe “sbagliato” i calcoli e, non avendo capito che si trovava ancora a una distanza così grande, ha eseguito una manovra errata di atterraggio, riducendo di molto la durata di accensione dei retrorazzi (una specie di freni). Un vero peccato a sentire quelli dell’Esa, perché le cose fino a quel momento erano andate proprio bene. Per esempio il paracadute di Schiaparelli si è regolarmente aperto a un’altitudine di 12mila metri, per rallentare la discesa del lander che subito dopo l’ingresso nell’atmosfera di Marte stava viaggiando a circa 1.730 chilometri orari. A 7.800 metri, come previsto, si è invece staccato lo scudo termico che aveva protetto il resto delle strumentazioni dal calore sviluppato durante il passaggio attraverso gli strati atmosferici del pianeta. Non resta che augurarci che quelli dell’ESA non badino più a spese in quanto a lezioni di matematica per i computer di bordo tanto importanti. Anche perché il prossimo inviato sembra debba essere proprio un computer intelligente. 

E tu quando hai in programma il primo viaggio su Marte? 

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