QUESTA è LA MIA STORIA
MITO DELLA CAVERNA PER IL FINALE 7 ERANO 7 DI LORO INCATENATI TUTTI E 7 INCATENATI NON POTEVANO GIRARSI. DAVANTI A LORO UN MURO. PER TUTTA LA LORO VITA HANNO SEMPRE VISTO QUESTO...UN MURO. DIETRO ALLE LORO SPALLE, INVECE UN ENORME E GRANDE FUOCO E DOPO IL FUOCO DOPO LA LUNGA SALITA UNA LUCE PORTAVA FUORI DA UNA CAVERNA. UN GIORNO UNO DI QUESTI SI SVEGLIO' PRIMA DEGLI ALTRI E SVEGLIANDOSI SI ACCORSE CHE NON ERA INCATENATO...MA NON SVEGLIO' I COMPAGNI NON VOLEVA DISTURBARLI E ALLORA SI GIRO' DIETRO E VIDE IL FUOCO PER LA PRIMA VOLTA, NON LO AVEVA MAI VISTO IL FUOCO...SI AVVICINO' LO VIDE BRILLARE ILLUMINARE E AH PENSO' ERA QUESTO ALLORA CHE CI SCALDAVA E GUARDANDO IL FUOCO ALLORA SI ACCORSE CHE C'ERA UNA LUNGA SALITA E DOPO LA SALITA UNA STRANA LUCE CHE NON AVEVA MAI VISTO ERA CURIOSO DI ANDARCI INCONTRO. AVEVA LA PAURA DI ANDARE E CORAGGIO DI RESTARE E ALLO STESSO TEMPO IL CORAGGIO DI RESTARE E LA PAURA DI ANDARE...E CON QUESTO CONFLITTO INTERIORE GRAZIE AL CORAGGIO E ALLA PAURA COMINCIO AD USCIRE , PERCORSE LA LUNGA SALITA CHE PORTAVA ALL'USCITA DELLA CAVERNA E QUANDO ARRIVO' ALLA FINE SI AFFACCIO', MA GLI OCCHI GLI BRUCIAVANO TANTISSIMO A CAUSA DELLA LUCE DEL SOLE CHE ERA TROPPO FORTE PENSO' PER UN ATTIMO DI RIENTRAE NELLA CAVERNA AL SICURO MA C'ERA QUALCOSA CHE LO ATTIRAVA FUORI LO INVOGLIAVA AD USCIRE... PASSO' MOLTO TEMPO A PENSARE SULL'USCIO DELLA CAVERNA. NEL FRATTEMPO FUORI ERA CALATA LA NOTTE GLI OCCHI NON GLI BRUCIAVANO PIU', IL SOLE NON C'ERA PIU' E QUINDI RIUSCI' AD USCIRE FUORI DALLA CAVERNA PIEGATO A QUATTRO ZAMPE ALZO' GLI OCCHI AL CIELO E MERAVIGLIA VIDE UN CIELO DIVERSO NON UN TETTO SCURO E BUIO E PIENO DI OMBRE SUL MURO DAVANTI A SE'... QUI IL CIELO ERA DIVERSO AVEVA BRILLANTI PUNTINI, VEDEVA UNA ENORME PALLA LUMINOSA COSI' INCANTEVOLE. TRASCORSE TUTTA LA NOTTE CON LA TESTA IN ALTO A GUARDARE LE STELLE E CON LE MANI A FARE DEI DISEGNI ATTACCANDO LE STELLE AD UNA AD UNA.... MA ERA GIUNTO IL GIORNO.... E PER PAURA DI SENTIRE DI NUOVO IL BRUCIORE AGLI OCCHI PER LA FORTE LUCE CONTINUO' A CAMMINARE A QUATTRO ZAMPE, ARRIVO' DAVANTI AD UN LAGO.E PER LA PRIMA VOLTA VIDE IL SUO VOLTO, I SUOI OCCHI, LA SUA BOCCA. NELL'ACQUA VIDE ANCHE UN RIFLESSO DI UNA SAGOMA MARRONE CON SOPRA QUALCOSA DI STRANO CHE SI MUOVEVA CON IL VENTO SI GIRO' E SOPRA LA TESTA VIDE UN ALBERO ERA COSI' BELLO NON LO AVEVA MAI VISTO, COSI' COME IL CIELO DI GIORNO ADESSO IL SOLE NON GLI BRUCIAVA SI ERA ABITUATO ALLA SUA LUCE E ALLORA CON TUTTA QUESTA ENERGIA CHE EMANAVA IL SOLE SI ALZO' IN PIEDI E COMINCIO' A CAMMINARE GUARDANDOSI ATTORNO. CONOBBE ALTRE PERSONE, DONNE E UOMINI, ANIMALI CHE PASSAVANO DAVANTI ALLA ENTRATA DELLA CAVERNA E PENSO' “ECCO CHE COSA VEDIAMO NOI LI' DENTRO, LE OMBRE DELLE PERSONE CHE PASSANO! “PENSO’TRA SE'. RESTO' FUORI DALLA CAVERNA UNA SETTIMANA, FINCHE' DECISE DI RIENTRARE DENTRO E CHIAMARE TUTTI I SUOI AMICI. QUASTA VOLTA LA DISCESA NELLA GROTTA FU FATICOSA E DOLOROSA PER VIA DEL TROPPO BUIO E CON CORAGGIO E PAURA CHE SI DAVANO LA MANO RITORNO' GIU'. IN FONDO C'ERANO I SUOI AMICI PRIGIONIERI CHE NON LO VOLEVANO PIU' RIVEDERE, SI SENTIVANO TRADITI. LUI CERCO' DI SPEGARE LORO CHE QUELLO CHE VEDEVANO DAVANTI A SE' NON ERA LA REALTA' ERANO SOLO PROIEZIONI, OMBRE. LA REALTA' E' FUORI “VENITE CON ME CI ATTENDE E' UN MONDO MERAVIGLIOSO” DISSE...MA LORO NON ERANO D'ACCORDO LO CACCIARONO, L'UOMO ALLORA RESTO' LI FERMO IMMOBILE SEMPRE CON IL CORAGGIO DI ENTRARE E LA PAURA DI USCIRE, GUARDAVA I SUOI AMICI LI INCATENATI CON CUI AVEVA VISSUTO FINORA LI AVEVA VISTI CRESCERE GUARDAVA FUORI DALLA CAVERNA PENSAVA A TUTTE LE COSE BELLE CHE AVEVA SCOPERTO E ALLORA NON SAPEVA SE RESTARE LI O USCIRE...USCIRE O RESTARE...GUARDO I SUOI AMICI, GUARDO' FUORI...E….…uscì e disse ai prigionieri che avrebbe vissuto la sua vita e che avrebbe portato delle testimonianze finché loro non si sarebbero convinti a uscire.
Lui si fece una famiglia, degli amici, dei colleghi di lavoro e dopo 3 anni tornò nella caverna con tutti quelli che conosceva e cercò di convincerli della cosa più bella … il mondo esterno.
Dopo un po' di tempo, grazie ai racconti stupefacenti delle persone i prigionieri provarono ad uscire e una volta fuori dalla grotta si stupirono del mondo esterno. Si fecero anche loro delle famiglie, degli amici e colleghi.
Quel posto orrendo (la grotta) la fecero diventare un teatro dove rappresentare drammi e tragedie attraverso la proiezione di ombre e da un luogo di inferno diventò un posto di pace, amore e cultura.
JACOPO SOLANO 10 ANNI NAPOLI