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Italia, Giugno 2020

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LA MIA PRIMA USCITA

La prima volta che sono uscita, dopo il lockdown, è stata il 28 aprile, un po’ prima degli altri perché sono in una situazione particolare:i miei genitori sono separati. Avrei potuto vedere mio padre fin dall’inizio, ma per stare più tranquilli, abbiamo preferito aspettare. Mio padre mi ha comunicato la bella notizia in videochiamata, aveva scritto su un foglio “Domani ci vediamo” e l’aveva messo inmano alla mia sorellina, sono stata felicissima perché mi mancavano moltissimo e non vedevo l’ora di rivederli. La mattina seguente, mi sono svegliata presto per l’emozione, ho fatto colazione, mi sonopreparata e poi ho iniziato a organizzare la borsa con tutti i vestiti e tutto il necessario da portare a casa di mio padre. Papà mi è venuto a prendere verso le 11.00, mamma mi ha accompagnato sotto casa e poi sono entrata nella macchina (papà abita in provincia di Salerno, a Baronissi) e abbiamo iniziato a parlare di tutto quello che avevamo fatto durante la quarantena. Mentre viaggiavamo ho avvertito un forte mal di pancia, (non di fame, ma di emozione ) e ho sentito rumori che non avvertivo da tanto tempo, come per esempio il rumore delle auto. Era strano guardare le persone con la mascherina e poterne vedere solo gli occhi (anche se per me gli occhi bastano e avanzano per capire i sentimenti che sta provando una persona e il suo umore). Poi, finalmente sono arrivata a casa di papà, dove c’era la mia sorellina Vittoria (o come la chiamoio, “Ghilli”) ad aspettarmi. Quando l’ho vista quasi non la riconoscevo, perché era cresciuta tantissimo. La prima cosa che ho fatto quando l’ho vista è stata abbracciarla e baciarla e subito dopo abbiamo giocato insieme sul suo tappeto colorato con un nuovo gioco, un carrellino per la spesa, sembrava quasi che mi stesse aspettando per farmelo vedere.
È stata una giornata bellissima.Da allora sono uscita anche altre volte sia per vedere papà che per incontrare la mia migliore
amica o fare delle commissioni con mamma.

Il mito della caverna di Platone mi ha fatto riflettere molto e mi ha aiutato parecchionell’affrontare la prima uscita, infatti, è stato come se avessi in parte già vissuto quell’esperienza.

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