Il mio primo passo fuori casa
1 Maggio 2020. Ero dentro casa, gia’ pronto ed emozionato. Mi tremavano le gambe per la paura ma, allo stesso momento, ero felice di fare una passeggiata con mio padre . Mia madre mi ha messo la mascherina e mi ha nascosto nella tasca del pantalone l’ amuchina. Cosi’, con tutta l’emozione nel cuore, sono uscito di casa dopo quasi due mesi di lockdown. La prima cosa che ho pensato e’ stata :” Mamma mia, la città è desolata ! “ Ho iniziato a camminare e, ogni volta che mi avvicinavo ad una persona, mi ricordavo le parole di mia madre “ Stai lontano dalle persone “ così, se mi avvicinavo troppo alle persone, subito mi spostavo e loro mi lanciavano dell’ occhiatacce . Dopo una lunga camminata, siamo arrivati a lungomare per fare delle foto . A un certo punto, due vigili urbani ci hanno fermato perché ci hanno detto che la passeggiata si poteva fare solo dalle 7 ed erano le 6:38. Dopo aver parlato con i vigili urbani, abbiamo obbedito , così ci siamo incamminati verso casa. Mio padre mi ha detto che eravamo andati in un posto dove era facile che ci beccassero . Dopo un po’, ci hanno fermato altri vigili urbani e mi sembrava la scena del film “Non ci resta che piangere” “ Chi siete? Dove andate? Si’, ma quanti siete? Un fiorino! “. Dopo il secondo richiamo, ci siamo avviliti e siamo tornati a casa.
La prima uscita dalla casa- caverna, nonostante le difficoltà a stare lontano dalle persone, nonostante ci abbiano fermato due volte, continuo a pensare che ne sia valsa la pena .