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argonautiche

Cari inchiestatori e care inchiestatrici del Barrito dei Piccoli… ben ritrovati!

Come ogni anno siamo ripartiti  con le nostre ricerche.

Da oggi cominciamo a pubblicare i racconti, i giochi, le invenzioni e il tanto altro che grandi e piccoli ci hanno fatto arrivare finora. Su questo sito troverai progressivamente pubblicate tutte le novità che arriveranno alla nostra relazione.

Vuoi partecipare anche tu al nuovo viaggio? E pubblicare sul nostro giornale on line le meraviglie che troverai?

Noi ne saremmo molto felici.

E ora di diciamo come. Dopo non ti resterà che inviare il tuo racconto, scoperta, fumetto, idea… o qualsiasi altra creazione con una mail a: [email protected]

Un anno molto “potente” !

“ POTERE” …che parolone! Da un paio d’anni ormai la redazione del Barrito ne esplora i mille significati e le mille forme …ma cos’é? Dove si trova? Come si usa? Che ce ne si fa? …

Quest’anno nel nostro fare inchiesta ci accompagna un mito antico antico, che narra di un lungo viaggio e di un impresa…impossibile: le Argonautiche!

GIASONE E IL VELLO D’ORO 

I – Dove comincia la nostra storia

C’era una volta un re che regnava su Iolco, in Tessaglia: il suo nome era Esone.

Era un re buono e giusto, ma aveva un fratello ingiusto e cattivo di nome Pelìa che riuscì a spodestarlo e a prendere il suo posto. 

Pelìa fece uccidere tutti i figli di Esone, ma Alcimede, loro madre e sposa di Esone, nascose di avere nel ventre un ultimo figlio. 

Quando questo figlio nacque lo affidò di nascosto a Chirone, un saggio centauro a cui fu dato il compito di istruirlo alle arti e alle scienze.

Giasone diventò un ragozzo forte e leale e Chirone decise di svelargli tutta la verità dicendogli che era ormai pronto a riprendere il regno che era stato tolto ingiustamente a suo padre. 

Cosi’ Giasone indossò una pelle di pantera nera, prese due grandi lance e si mise in viaggio verso Iolco, lui che mai era uscito dai boschi. 

Ormai vicino a Iolco si trovò a dover guadare un fiume per poter raggiungere la sua meta; sulla riva incontrò una vecchina che gli chiese aiuto. 

Senza esitazione Giasone se la mise sulle spalle e sfidando le correnti la aiutò ad arrivare sull’altra sponda. Attraversando il fiume perse un sandalo…

(La vecchina era in realtà la dea Era, moglie di Zeus, che come spesso piaceva fare agli dei, stava testando la bontà di Giasone !) 

Giasone arrivò infine a Iolco e si annunciò come erede legittimo al trono. Pelìa impallidì vedendolo con un solo sandalo ai piedi visto che gli era stato predetto che un eroe monosandalo gli avrebbe tolto il potere, ma per evitare una rivolta del popolo, già stanco di lui, gli rispose che gli avrebbe restituito il trono senza problemi ma ad una condizione, che gli avesse portato il vello d’oro. 

Giasone accettò, ma appena rimasto solo, sentì la paura crescergli dentro…

Cos’era questo vello d’oro? Dove si trovava? come avrebbe fatto a compiere questa missione impossibile? 

Per prima cosa s’informò e seppe che il vello d’oro era custodito da un drago terribile su un’isola lontana. Per raggiungerla avrebbe dovuto costruire un’imbarcazione abbastanza robusta da poter viaggiare a lungo per mare. Ai tempi ancora non esistevano navi!

Giasone, assai umile, capì subito che avrebbe dovuto chiedere aiuto e, primo fra tutti, cercò Argo, un costruttore molto ingegnoso.…

 

Questo è solo l’inizio di una lunga avventura…Per aiutare Giasone cerca nella tua storia le risposte a queste domande e inviale alla redazione del Barrito dei piccoli inviando una mail a [email protected]

 

A te quando è successo, come a Giasone, di trovarti di fronte ad una missione impossibile? 

Cosa ha permesso (o sta permettendo) di rendere possibile ciò che sembrava impossibile? 

Cosa ti ha spinto ad affrontare l’impossibile? 

 
Sviluppo PanPot