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La farfalla e il grillo

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Il bruco che viveva alle spalle di un'abitazione molto antica, in un giardino pieno di fiori e farfalle, passava le giornate ad aspettare di spiccare il volo e di ammirare le sue ali dai colori vivaci.

Un giorno, nel suo giardino, conobbe un grillo molto vecchio e saggio, il quale spiegò al bruco che non bisogna vedere solo lo scopo della vita. Gli disse: "La vita è come un libro, non lo si legge solo per scoprirne il finale, ma anche per leggerne le pagine che lo precedono, poiché non avrebbe alcun senso leggere la fine senza conoscere l'inizio”. 

Il bruco, perplesso, andò via facendosi scivolare addosso le parole del grillo.

Dopo quel giorno, il piccolo essere strisciante continuò a trascorrere la sua vita come se il suo compagno di vita non gli avesse detto nulla.

Dopo un tempo indeterminato, il bruco vide morire un suo amico, senza che quest’ultimo  avesse avuto il tempo di diventare una farfalla, ma nemmeno quella lezione gli fu sufficiente.

Arrivò l’inverno e con esso il Natale, fioccava la neve e il bruco, infreddolito, vide comparire, pian piano, le ali. 

Si stava trasformando anch’esso in una meravigliosa farfalla. 

Spiccò il volo, nel momento in cui sentiva da lontano suonare le campane: é nato Gesù.

Il bruco, divenuto farfalla, disse: “Anch’io sono rinato”.

Due giorni dopo, quando la neve aveva ricoperto tutti i campi e le chiome degli alberi, la farfalla dovette affrontare lo stesso destino del suo amico.

Ripensò, allora, alla vita trascorsa invano.

Mentre moriva pensò:” Ah, se avessi compreso le parole CARPE DIEM! Avrei vissuto la mia vita istante dopo istante.”

Morale della favola: la vita è bella e ha senso se vissuta intensamente, nei momenti belli e in quelli meno piacevoli, per non avere rimpianti e nostalgia del tempo passato.

 

Nunzia Gatto

 

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